6 thoughts on “Undicesimo incontro (15 Maggio)

  1. Posso dirlo? La prima volta che venni ad un incontro – era lo scorso anno – senza trovare Marco rimasi inizialmente un po’ deluso (Gabriella fu molto spiritosa e giocosamente ironica, in quell’occasione, ricordo disse qualcosa come “ecco, vi prego di mascherare almeno un po’ la delusione…”, ed è un momento che me l’ha resa subito cara, me l’ha resa amica).

    Poi questa iniziale delusione, nel giro di pochissimo, si ribaltò in una contentezza e una sicurezza di una qualità particolare. Certo, stavo bene lì, qualcosa funzionava “lo stesso”, funzionava “anche senza Marco”. Cioè qualcosa che io avevo avvertito in lui, nel suo parlare, passava attraverso altre persone – Alessandro e Isabella – me le rendeva amiche, cordiali, mi faceva venire voglia di ascoltare.

    Crollava così una obiezione, quella paura del personalismo, ultimo residuo di cautela verso un percorso che sentivo corrispondente. Ecco: è un cammino condiviso, robusto. Fecondo: che genera altre persone. Possibile comunque, anche se Marco Guzzi partisse per l’India, lasciasse, diventasse buddista o induista (anche se – lo ammetto – qualche domanda me la porrei, in questi casi).

    Nel mio movimento gira una frase, “persone, o momenti di persone, da guardare”. La trovo molto istruttiva. Ciò che lo Spirito propone, il modo in cui ti tocca, è estremamente libero, passa attraverso chi vuole, quando vuole.

    Per dire, che domenica scorsa ne ho avuto conferma. Adesso quando arrivo agli incontri penso “che bello, c’è Marco Guzzi” quando c’è, e parimenti “che bello, non c’è Marco Guzzi” quando non c’è (in splendida dissoluzione del principio di non contraddizione, che peraltro mi sembra per lo più una drastica semplificazione della complessità poliforme del reale).

    Per il resto, sentirsi chiamati qui, da una Intelligenza che – evidentemente – procede tranquilla, nella mia vita, limpidamente imperturbabile da quanto anche io penso di me stesso, da quanto mi sento sporco o pulito, credente o agnostico, poco o tanto peccatore, è un bel conforto, è sentire concretamente il tocco di quella Misericordia di cui parla così spesso il Papa.

    E se a volte mi sembra di non capire, se avverto ancora (ecco, perché ho scritto “ancora”? Ma che fretta ho?) quei “dolori intestinali” di cui Alessandro parlava tempo fa, con arguzia e spirito, non mi importa. Intanto rimango, così posso chiedere che un Altro mi faccia maturare.

    E se poi mi ritrovo, nelle condivisioni di gruppo, a leggere di cose piuttosto private a chi conduce il gruppo ed è così più giovane di me, tanto che devo tacitare una vocina che dice “D’accordo tutto, va bene tutto – esercizi, introspezione, tutto quanto – ma questa qui ora che vuole, pretendebbe di dire a me cosa fare? pretendebbe di dirmi qualcosa che non so? Di insegnarmi qualcosa?”, vocina molto egoica, ebbene la faccio, la condivisione, e non mi scandalizzo troppo della mia povertà.

    E infatti, è bello scoprire che esco arricchito da questa condivisione, che qualcosa si è disteso dentro, si è iniziato a rilassare, perché sono stato trattato con rispetto e dolcezza, senza giudizio. E mi viene in mente, magari ci potrai riuscire, che sarebbe bello applicare questo metodo anche con gli altri, nella vita ordinaria.

    E’ molto bello, davvero, quando ci riesco, vedere la ricchezza che mi viene addosso in certe domeniche mattina, quando io per come ancora mi valuto, non mi aspetterei nulla.

    E’ così: è ancora più bello un regalo che ti arriva quando non pensi di meritarlo.

  2. Grazie Marco, sapessi che arricchimento è anche per noi! Ci sentiamo davvero accolti fraternamente, con affetto e questo ci aiuta molto a metterci in gioco, a dare un po’ di quel dono immenso che abbiamo ricevuto! Con tutta l’umiltà ma con tanta gioia…… e, personalmente, quanto benedico quel momento in cui ho preso coraggio e ho detto a Marco “va bene ci provo!”.
    Colgo l’occasione per ringraziare gli angeli che hanno partecipato per darci supporto….alcuni come Laura, Lula e Maila sono agli inizi del corso formatori e nonostante tutto hanno accettato la conduzione non facile delle condivisioni. La solidarietà e l’accoglienza reciproca di domenica, giorno della Pentecoste, faceva percepire che lo Spirito era con noi.
    Abbraccio tutti Gabriella

  3. E’ bello leggervi. E’ bello integrare ciò che vivo a distanza, con quanto vivete voi. Grazie.

    • Hai ragione Maria Grazia. A volte mi capite di pensare che non esiste, a mia esperienza, un esperimento così, sulla Rete. Penso che proprio qui si tocca con mano, quello che vuol veramente dire “fisico-telematico”, queste due parole sempre contrapposte, qui unite “virtuosamente”!

  4. Ciao a tutti. Mi sentite poco ma ci sono anch’io e sono sempre con voi. stamattina mi sono messa a scrivere e improvvisamente non so da dove mi è arriva ta questa poesia che vorrei condividere con tutti voi. Rileggendola mi sono accorta che descrive proprio lo stato in cui sono ora. Probabilmente mi iscriverò di nuovo al secondo anno sento di essere più indietro nel percorso a sentire le condivisioni, io nn sono ancora riuscita a contattare la mia rabbia…ma ho tutte le intenzioni di continuare e vi ringrazio perchè leggendovi sento di non essere sola.

    Se accendi il tuo fuoco

    Nelle segrete più oscure del tuo essere
    accendi un fiammifero
    non guardare tutto insieme
    non potresti sopportarlo
    il marciume che c’è dentro di te
    la fiammella si spegne e sei di nuovo al buio
    brancoli e fingi di vederci bene
    ma annaspi in parole precise
    e non sai di annaspare
    e mille mani, le tue
    prendono e lasciano
    accolgono e respingono
    e tutto nel medesimo istante
    finchè per fortuna
    qualcuno ti dà un altro fiammifero
    e riesci finalmente a illuminare
    lo specchio davanti a te
    l’immagine ha i tuoi occhi
    e un nuovo nome,
    il tuo,
    una voce dolcissima ti chiama,
    e la mano è ancora tesa.
    prendilo,
    accendilo,
    il fuoco lo porti da sempre con te.

    l’unica parola in grado di salvarci è la parola poetica, incarnazione dello spirito di Dio. siamo canali felici di lasciar scorrere in noi la forza del Creatore che ci ha generato e ci ridona vita ogni giorno, ogni giorno si apre in noi il suo infinito re abisso di amore che nel profondo diventa mare di beatitudine.
    buon cammino a tutti

  5. Cara Angela è bello poter pensare che Darsi Pace sia un luogo donatore di tanti fiammiferi.
    Complimenti per i versi, ancor più veri perché sgorganti dal tuo vissuto passato e attuale.
    Penso che sia una buona idea ricominciare il primo anno se senti di non averlo incarnato come vorresti.
    Decidi liberamente.
    Ti abbraccio Gabriella

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