21 thoughts on “Secondo incontro (16 Ottobre)

  1. Ciao a tutti,
    scrivo per rispondere all’invito di Marco che, nel primo incontro, chiedeva di raccontare un po’ della nostra situazione. Mi pare di avere due cose da riportare.
    Negli anni immediatamente precedenti alla mia iscrizione ai gruppi Darsi Pace (ci sono arrivata in modo del tutto casuale, se ci si limita a considerare la semplice concatenazione degli eventi) ero animata da due grandi desideri che riassumevo così:
    – vorrei essere “impastata” del pensiero di Dio.
    – vorrei sgombrare gli spazi.
    Al secondo avevo cominciato lentamente a mettere mano. Ciò che intendevo era proprio sgombrare gli spazi che mi circondavano, a cominciare dalle stanze (via tutte le cose che non utilizzavo, per intenderci, e un ordine serrato per quelle che per qualche motivo non potevo eliminare, che mi permettesse di inscatolarle etichettarle e non pensarci più. “Che fai?” mi domandava qualcuno, “mi sto preparando a morire” rispondevo allegra. E lo ero allegra e lo sono ancora per ogni cosa che riesco a eliminare o a dare via. Notavo però che sia il fatto in sé, sia la nota allegra nella mia voce, generavano grande sconcerto e commenti del tipo “ma no, ma che dici? hai tempo ancora prima di morire”. Per quanto mi sforzassi di spiegare che quel semplice atto mi regalava un sentimento di libertà estremamente gradevole e che speravo di procedere fino ad arrivare all’essenziale, non riuscivo a fugare dalla fronte del malcapitato interlocutore una certa preoccupazione.
    Sto ancora procedendo, in ritardo rispetto alla mia personale tabella di marcia. Un po’ perché la cosa richiede tempo, e il mio tempo è, come per tutti credo, tirato di qua e di là, continuamente ognuno ne rosicchia una parte più o meno consistente. Un po’ perché la gestione del quotidiano, diciamo così, genera costantemente un cumulo di scorie da eliminare esse stesse, prima che si incrostino su quelle preesistenti, è come se stessi spazzando una stanza con porte e finestre aperte mentre gira la tramontana, poca è la polvere che riesci a infilare davvero nel secchio della spazzatura, chi ha dimestichezza con la pulizia dei pavimenti mi capirà. Un po’ perché le mie tabelle di marcia sono sempre impraticabili nella realtà, pretendo troppo rispetto alle possibilità del mio incerto passo.
    Per il primo dei due desideri, mi sembra di non riuscire ancora ad iniziare, vago.
    Non ho come la maggior parte di voi un passato di frequentazioni religiose. Sono stata altrove, certa di aver intravisto una strada tutta umana per contribuire a sanare la nostra miseria, ho provato a seguirla ritrovandomi desolata prima e forse rassegnata (?) poi, nel constatarne il fallimento: se nemmeno le rivoluzioni risolvono le ingiustizie, se nemmeno gli errori/orrori insegnano la via del bene, se persino i moti d’amore falliscono, vuol dire che siamo proprio bacati dentro.
    Non so bene come sia successo, credo di aver lasciato aperto spiragli e sono entrate nuove parole, o antiche parole, il mio ascolto si è fatto via via più attento, più desideroso, affamato quasi. È lì che mi sono detta vorrei essere impastata del pensiero di Dio, allora si che sarei in grado di fare. E però niente. A volte un lampo intenso e fugace. Sento – avverto – so, ma poi nulla che si concretizzi, che mi metta in condizione di dire “Ecco che ci ho fatto con i tuoi talenti”.
    Adesso sono qui, all’inizio del terzo anno, chissà se tra qualche tempo potrò dire qualcosa di diverso.

    Un caro saluto
    Maria

    ps- Gabriella chiede che si dica da dove si segue, quindi aggiungo che vivo a Roma.

  2. “A volte un lampo intenso e fugace. Sento – avverto – so, ma poi nulla che si concretizzi, che mi metta in condizione di dire “Ecco che ci ho fatto con i tuoi talenti”. Adesso sono qui, all’inizio del terzo anno, chissà se tra qualche tempo potrò dire qualcosa di diverso.”

    Cara Maria, se posso permettermi (e certo non potrei, non ho nessun titolo per dirti qualcosa, essendo allo stesso tuo punto, ma oso lo stesso, perdonami) forse in seguito dirai qualcosa di diverso, ma non so se così prezioso, come quello che dici adesso.

    L’onestà “implacabile” ma tranquilla della tua analisi, secondo me, mostra un lavoro paziente dietro, un riconoscimento sereno della propria condizione. Serenità che si fa domanda, ecco la cosa preziosa. Vorrei solo dirti che non è affatto poco, è segno di un cammino. Un segno importante, da come la vedo io.

    un abbraccio,

    Marco

  3. Carissima Maria, grazie di questa condivisione di percorso.

    Il lavoro di sgombero nella tua casa corrisponde ad un’esigenza dello spirito che ricerca l’essenziale e si allena ogni giorno nella pratica meditativa ad alleggerirsi, a rinunciare agli attaccamenti che impediscono di procedere a passo leggero verso la vera libertà.
    Procedi con calma in questa ricerca dell’essenziale, lasciando che sia il lavoro interiore a dettarti il passo, senza volontaristiche ‘tabelle di marcia’ da rispettare, che possono diventare forzature rispetto al libero svuotamento di sé richiesto dallo spirito.
    L’esperienza del vuoto, del non sapere più nulla di sé, che ricerchiamo nella pratica meditativa, (esperienza di morte del vecchio io) è condizione per essere ‘impastata del pensiero di Dio’, fecondata dallo Spirito come Maria, di cui porti il nome.
    Cara Maria mi pare che sei proprio sulla strada giusta, e la libertà e allegria che stai sperimentando ne sono la conferma. Il Lavoro di questo terzo anno ti darà chiarezza sui tuoi talenti, carismi.

    Buon proseguimento di cammino. Un grande abbraccio. Giovanna

  4. Caro Marco ritengo che sia bello e molto utile per tutti che anche i praticanti diano espressione alle proprie risonanze sui commenti postati.
    In questo percorso siamo un’anima sola spinti dallo stesso anelito e ognuno ha bisogno dell’altro.
    Colgo l’occasione per dirti che ho seguito con interesse il tuo intervento durante l’incontro del 16 ottobre in cui non ero presente.
    Comprendo il malessere e la paura che paralizzano quando scendiamo nelle nostre parti oscure ma è solo da quell’abisso che possiamo rinascere a miglior vita.
    Affidiamoci per questo!
    ” Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.” Salmo 129

    • Grazie Gabriella, anche per l’attenzione con cui hai seguito il mio intervento; ho cercato di essere il più sincero possibile per non perdere questa occasione di confronto, all’inizio del terzo anno che vedo come un momento veramente ‘cardine’ nel percorso di DP e nel mio percorso personale di vita (le cose poi vanno sempre insieme).

      Ieri rivedendo delle parti del dialogo tra Marco Guzzi e i praticanti, mi sono accorto chiaramente di quanto sia stata preziosa quell’oretta, di quante indicazioni pratiche siano state delineate e ribadite da Marco, proprio per aiutarci a fare il cammino.

      E’ un momento, per me, in cui le circostanze mi spingono sempre di più ad accogliere seriamente la proposta di Significato che anche DP instancabilmente veicola. E tutto converge a questo, a richiedere il mio assenso. La domanda, il grido “dal profondo”, è allora che io mi abbandoni, mi affidi.

      La radicalità con la quale avverto tutto questo, è come un’onda nuova nella mia vita, e mi fa sperare in cose belle.

      Un abbraccio,

      Marco

  5. Ciao a tutti, vi ringrazio per tutto quello che avete condiviso. Per me è stato prezioso. Vorrei condividere con voi la fase in cui mi trovo cercando di non giudicarmi che per me è in assoluto la cosa più difficile. La pratica ha agito in me fin da subito come un balsamo, ho avvertito distintamente dentro il mio corpo delle correnti energetiche forti, soprattutto intorno alla testa e poi lo scorrimento in tutto il corpo. Ecco è proprio in questa sensazione di piacere che spesso mi ha portato a sorridere davvero e a piangere che spesso mi perdo. E’ bellissimo mi dico e mi arrivano parole che poi ripeto e…qui c’è il mio problema…mi chiedo ma è vero o è solo una rappresentazione? Ho paura di essere falsa e di esserlo proprio nella cosa che mi dovrebbe portare alla verità. Purtroppo il mio lavoro non procede sugli altri livelli, cioè ho fatto gli esercizi ma non con la frequenza con cui mi propongo di farli, sono pendolare e sto spesso fuori casa e quindi i miei buoni propositi naufragano spessissimo. Inoltre sono di una pigrizia che cerca nel fatto che a casa ho diritto al riposo la sua giustificazione. Passo molto tempo sdraiata sul divano, con lo smartphone in mano per “informarmi” e guardo di tutto mentre potrei invece dedicarmi al lavoro. “Ora no”, “sono troppo stanca” e la migliore delle mie scuse “se comincio ora non avrò tempo di finire perché…” e c’è sempre un motivo che appare ragionevole. Ecco quindi che io mi chiedo che relazione ci può essere tra il mio stato durante la pratica e questa mia vita in cui mi sembra di non fare niente di concreto. Inoltre procedo a periodi. A volte mi sento tanto in forze, medito, scrivo, mi faccio i ching e dialogo con me stessa cercando di essere il più sincera possibile ma poi nei rapporti con gli altri mi si ripropongono le vecchie (quanto vecchie???) idiosincrasie, gli stessi malumori, la stessa tendenza a giudicare…insomma il mio ego bello bello e forte forte. Sentendo tutti voi parlare delle paure che emergono mi convinco ancora di più di non aver scalfito neanche la superficie, voglio dire che io durante la pratica non avverto questo abisso di disperazione ma aspetto il momento “meraviglioso” e nella parte finale spesso mi perdo ma con gioia, tanto che ci metto un pò a tornare, è come un risveglio molto piacevole. Uno degli esercizi più difficili per me è contattare la rabbia. Ci sono riuscita bene solo una volta perchè è stata una forte gelosia a far emergere in me un vero vulcano di odio che mi ha spaventato. Evidentemente dentro di me ce ne dev’essere tanta nascosta, rimossa, sepolta. Ci ho dialogato, ha l’immagine di una piccola bimba scarmigliata con la faccia completamente nera, ma salendo sulla montagna l’ho presa in braccio, “Non voglio che qualcuno ti faccia soffrire, tu devi essere amata, riconosciuta”. Per ultimo vi voglio dire quello che per me è la percezione di Dio più bella. Io sono rimasta affascinata dalla teoria delle stringhe e mi piacerebbe che Marco Castellani ci raccontasse qualcosa a proposito perchè il pensiero che alla base della vita ci sia un’energia luminosa che vibra e che ci fa risuonare mi affascina e consola. Ecco Dio è luce che canta dentro di noi. a presto. buon cammino a tutti

    • Cara Angela Maria, condividere con noi il punto in cui ti trovi e concederti di ascoltarti senza giudizio è un ottimo frutto del lavoro che hai intrapreso, un punto di partenza fondamentale per accogliere e riconoscere le parti resistenti che attendono semplicemente di essere ammorbidite, lavorate piano piano, gradualmente, con paziente e preciso lavoro per partecipare concretamente al processo di liberazione interiore.
      Aver deciso di condividere con noi le tue difficoltà significa aver preso in te la decisione di voler aderire compiutamente alla proposta del nostro metodo di lavoro, stai percependo la necessità di integrare la pratica meditativa, che da ciò che ci comunichi è il tuo punto di riferimento forte e stabile, con la pratica di autoconoscimento psicologico e con la comprensione del tempo in cui stiamo vivendo per essere sempre più consapevole che la nostra mente, il nostro corpo, la nostra anima non è separata , noi essenzialmente non siamo dis- integrati.
      La tua e la nostra faticosa vita sta attraversando una fase davvero critica, la nostra pesante stanchezza è in fondo un profondo richiamo a prenderci cura davvero per sostenere la quotidianità e la complessità del mondo in cui viviamo.
      Ti domandi se ciò che percepisci durante la meditazione sia vero o no, bene! Il realismo e l’autenticità della pratica si verifica facendo la pratica.
      Come sai noi seguiamo con ordine e cura cinque passaggi per giungere allo stato di presenza che è uno stato di spegnimento di tutti i pensieri automatici, di tutte le sensazioni piacevoli o spiacevoli che riconosciamo. Spegniamo e abbandoniamo ogni giudizio, ciò che mi piace o non mi piace, ci liberiamo di tutto ciò che ingombra la nostra mente. Facciamo semplicemente spazio, lasciamo andare ogni nostro attaccamento per predisporci ad accogliere la parola inedita e sempre nuova. E’ per questo che ogni pratica è un’esperienza unica perché che ci pone sempre ad un punto di inizio.

      E’ del tutto consueto alternare fasi di intenso lavoro a fasi di stasi ed è per questo che il lavoro necessita di perseveranza, di coraggio e di tanta pazienza , un atto amorevole verso noi stessi per procedere con nuove e rinnovate energie.
      Per quanto riguarda la tua difficoltà a svolgere gli esercizi di autoconoscimento psicologico in questa fase è molto importante ciò che stai percependo, stai comprendendo che le emozioni sono la parte più vera di noi, non possiamo far finta che non esistano, è solo contattandole gradualmente, con molta delicatezza che ci permettono di conoscerci per andare concretamente e speditamente dentro il processo della loro trasformazione. Il lavoro interiore procede a spirale aperta, la linea della profondità va verso il basso, dentro la nuda terra della nostra umanità ferita e la linea dell’altitudine che si erge verso il cielo verso la scoperta dell’uomo nuovo. Tutte e due i movimenti sono parte dell’unico processo, più approfondisco più scopro chi sono io veramente.
      Comprendo molto bene questa difficoltà, anch’io l’ho vissuta, ho attraversato un’ampia fase di insoddisfazione che mi ha portata a dover prendere la decisione di entrare vivamente in contatto con le mie emozioni più nascoste, ho compreso che solo esplorando e toccando quelle parti congelate, rattrappite, contratte, ho potuto scongelare un po’ il mio cuore ferito, ricevendo per – dono nuova linfa vitale che ha fatto molto bene a me e a chi mi vive accanto.
      Quando puoi, se lo vuoi veramente, puoi riprendere il dialogo con la tua parte ferita e affidarti alla cura del tuo Maestro interiore che ci guida sempre e ogni volta che lo invochiamo con cuore sincero.
      Abbiamo a disposizione alcuni strumenti efficaci, ad esempio l’esercizio a nove punti, un pronto soccorso che ci viene in aiuto in momenti di stanchezza e di grande delusione, quando siamo pieni di noia e di insoddisfazione, sono momenti davvero propizi per decidere di iniziare a volerci bene.
      Grazie cara Angela Maria, buon cammino! Canta e continua a far cantare Dio nella profondità del tuo cuore.
      Felice scoperta e buon lavoro. Vanna

  6. Buona festa di Tutti i Santi, gli amici che ci accompagnano e ci guidano lungo il cammino verso la piena visione di Dio.

    Tra i ‘Materiali’, nella barra in alto, trovate le Trascrizioni di tutti gli Incontri del terzo anno fatte da Ivano l’anno scorso, compreso l’Intensivo di S. Marinella: un lavoro immane. A Ivano va tutta la nostra gratitudine.
    Ivano ha anche trascritto interamente il primo Incontro di quest’anno, a breve Matteo inserirà questa trascrizione tra i ‘Materiali’ sotto il titolo ‘Trascrizione Incontri anno 2016-2017.
    Ivano ha dato l’avvio, chi vuole può continuare l’ ‘Opera’.

    Un grande abbraccio e Auguri a tutti. Giovanna

  7. Ciao a tutti.
    Volevo ringraziare Vanna. Le tue parole sono state efficaci ma… è come una catastrofe interiore in cui tutti i demoni omicidi e suicidi vengono fuori e sono miriadi dentro di me, fuori dalla maschera e in meditazione li vedo tutti, un guazzabuglio di serpenti velenosi che voglio vedere, non mi lamento anche se ne ho paura.
    C’è anche però un anelito e c’è sempre stato, un anelito di vita vera, che porta in se e lo sento bene anche questo:gioia,serenità,speranza,
    pace, ed è lì esattamente nella fossa dei serpenti.
    Insomma fuori dalla metafora tante parti di me vogliono uccidere e distruggere ma sono tenute a freno dalla maschera ipocrita ma per assurdo c’è sempre e lo avverto anche questo chiaramente proprio lì un potentissimo desiderio di vita vera e…. mi strazia… vedere…sentire tutto questo.
    Mi sarebbe facile amare esteriormente nascondendo tutto questo rendendo il tutto un discorso morale intendo dire, ma così, comprendendo sempre più che l’amore, la vita vera non può che scaturire dal fondo più totale, reale della mia vita attuale, verificarlo è per me sconvolgente!!!
    Grazie a tutti
    Claudio.

  8. Cari nuovi compagni e fratelli di condivisioni , di questo mio terzo anno da ripetente, vi porto i mie più cari saluti …in Cristo, vi direi…. se non mi sentissi di fare il verso a S.Paolo .
    Riguardo al lavoro di Trascizione dei nostri incontri fisico/telematici di cui vi ha già accennato Giovanna di Vita, ho da spiegare il perché di questa mia pazzia, esplosa in me lo scorso anno, quando ancora nello stato fetale, ho vissuto ogni incontro, parola per parola, nel rassicurante ventre materno della scrittura che mi nutriva del cibo donatomi dalla sapienza di Marco e dai dubbi dei miei compagni.
    Da allora sono nato, anzi sono neo-nato e sono perciò, fuori dal ventre delle trascrizioni. Anche se vi sembrerà strano ,da quest’anno vi propongo una condivisione di questo lavoro…che in fondo essendo una mia pazzia, potrebbe anche essere solo affar mio. Vedete voi, da parte mia , pur non assumendomi alcun impegno doveristico che mi farebbe stancare subito alla partenza, continuo comunque, malato di scrittura come sono, ( cosa di cui non voglio curarmi ) a fare le mie trascrizioni a mio uso personale, o in assenza di vostri contribuiti, disposto comunque a consegnarveli….Perciò, se c’è qualche altro pazzo trascrittore che vuole divertirsi, a raccogliere… attenzione…un mondo di parole che fanno certo incavolare a scriverle tutte, ma che poi invece a leggerle, c’è il miracolo della tua trasformazione, se ci credi , perché alla fine è in tè stesso, cosi sfiduciato, che finisci col credere ! E certo anche per l’aiuto non secondario, dello Spirito di Cristo se è questo lo spirito al quale fai riferimento per dare un valore alla tua vita.

    Qui vi saluto, ma vi lascio con una condivisione , forse troppo intima che avrei dovuto tenere per me….ma lo spirito è uno ! Non so cosa mi stia succedendo, ma vedo le cose in modo più chiaro e se qualcuno pensa che tutto questo lavoro dei nostri gruppi non serve o serve a poco, per me invece è la mia unica Via di Salvezza …fossi stato più giovane, avrei perso tempo a cercarne anche delle altre. Dedico questo mio lavoro ai tanti giovani che trovo in questo nuovo anno, hanno l’età della mia terza figlia, la più giovane , un mistero per me i suoi silenzi…forse tutto il mondo non gli basta, o lo vorrebbe ai suoi piedi, ma forse anche sotto i suoi piedi, visto come il mondo di oggi vi tratta…cari giovani , non fare da soli, fate parlare i vecchi, scuoteteli ….lasciatemi parlare almeno qui ….non vi ho ancora capito e questo mi fa ancora male.
    Vi abbraccio tutti.
    Ivano

    Meditazione, di qualche notte fa.

    Nel cuore della notte mi sveglio inquieto. Pensieri vaganti per ogni dove, fluttuano nell’angoscia della vita che si consuma. Annebbiata ricerca di un altrove, un centro, un assoluto in cui ogni frammento di me , possa ricomporsi come in un abbraccio che ti faccia intero.

    Abbozzati pensieri che vorrebbero dire parole pregne di nascite inattese …ma che si fanno aborto per la paura; accenni di sogni ai quali abbandonarsi, a subito rotti da occhi che si aprono nel buio a cercare la realtà, di adesso , di domani.

    Pensieri di padre, di figlio , di marito, di nonno, di un tempo vivo ,quando socialmente attivo , un tempo scemato, finito dove ?
    Oggi mi consolo in un gruppo di sbandati perché comunque ..figlio di Dio , come me, ostinati a non voler morire, poiché più facile illudersi di risorgere.
    Si ! Certo , perché no? Anche se non sappiamo come saremo e cosa diventeremo,poiché ci sarà rivelato in altro tempo misterioso…possiamo lo stesso credere ! Credere che la vita è adesso e sta solo nel mio decidermi a credere nella fede del Figlio, in quel Cristo Gesù che fin da piccolo mi sono ritrovato accanto, che a volte mi sorrideva come un fratello protettivo, e a volte lo evitavo per fare le mie cose da solo . Un Cristo che credevo sempre misericordioso, ma che oggi, scopro molto più radicale e profetico di un mondo che per salvarsi ha da capovolgersi da cima a fondo, ma a partire dall’abisso , non più dalle sue illusioni. Solo poi … una Nuova Umanità ?
    Un Cristo che ho conosciuto nella vecchia religione , quella che scompare e sostituita dai supermercati aperti anche la domenica. Un Cristo meno presente nella vita delle mie figlie, non più in quella dei miei nipotini. Dovranno cercarselo da soli quel Gesù, o come tutto il mondo, attendere una Sua nuova rivelazione . Sarà ancora così terrificante !?

    Pensieri vaganti tra le ombre, che osano sprofondare nel baratro a cercare la luce che stanotte si è accesa e chiama a dirigersi verso di lei ogni mia inquietudine, che si avvicinano trasformandosi in fiduciosa attesa .

    Stanotte la mia anima si è risvegliata dentro il mio corpo stanco, che voleva dormire in pace, invecchiare in pace , senza dolore e in silenzio. Il mio corpo ha ginocchia dolenti che desiderano solo impacchi e una posizione di riposo tra le lenzuola,che fatica a trovare.
    E’ un corpo biologico che cerca solo un lento morire, più lungo possibile, ma senza dolore e in silenzio.
    Ma l’anima mia, più ostinata , vuol vivere ancora e sempre e mi tira già dal letto. E’ allora che mi accorgo che il mio corpo, si fa anch’egli leggero e la segue, l’asseconda . In un trasalimento, sento che è amore! Come domenica scorsa, quando ho seguito la mia sposa decisa a visitare quel suo vecchio paese , anche da sola, se non avessi voluto, diceva con piglio sicuro. Ho deciso invece di accompagnarla in quel viaggio, assecondandola, anche con le ginocchia dolenti, scoprendomi nuovo , stranamente felice di niente !

    Così, questa notte, l’anima e il corpo si sono sostenuti e hanno sceso la scala insieme fino al piano di sotto, nel luogo dove siedo , spesso a vuoto, per la meditazione. Ci siamo seduti, trono o sgabello non importava.

    L’anima mia aveva in sé già le parole che mi trasformavano in un silenzio protettivo come la coperta che sulle spalle mi proteggeva dal freddo. L’anima in subbuglio , si è fatta tenera e tutto mi è apparso in relazione col tutto. Ho sperato che anche Cristo mi fosse vicino, ma non ho indagato a fondo se lo fosse, poiché sentivo che ogni inquietudine si depotenziava in quegli espiri , venendo a comporsi una pace che ho potuto accogliere in quella quiete segreta e notturna, come di sepoltura.
    Che sia questa la morte ? Morire così , di notte e con una luce che chiama a tenerezza a cui abbandonare l’ultimo nostro espiro? Si, questa notte sono morto così, domani chissà…altre morti dovrò ancora seppellire in me, ma continuando a morire, mi pare proprio di imparare a vivere , senza più spaventarmi per quel morto che, credevo di essere.

    Dalla sedia io e l’anima ci siamo alzati con la gioia nel cuore e la voglia ancora di ringraziare. Momento di preghiera, da comporre col cuore nuovo, ma più il mio corpo maschile cedeva al sonno, con la voglia di tornare a dormire, la mia anima femminile invece, sorridente, gli mostrò il libro degli oranti , di coloro che solo perché morti e rinati, sanno pregare.

    E allora il miracolo, la scoperta di parole che sembrano siano venute a cercarti, sapendo del tuo bisogno, che ti fanno pensare anche scritte apposta per te, prima che tu nascessi perché davvero così intelligente e sorprendente è l’Amore che ci scalda il cuore?

    Così quei miei occhi assonnati che si stavano ri-addormentando, sorpresi si spalancano in quella visione notturna, sulla mia più vera realtà di umano figlio :
    (Sal 71,6) ” Già dal grembo sostegno mi fosti:mi togliesti dal seno materno ,
    ( Da mia madre sono stato estratto con il forcipe , forse da qui il mio dubbio per ogni mia nascita mancata?)
    fui accolto sui tuoi ginocchi: ( da tre mesi ho un cedimento inatteso e doloroso delle ginocchia, che nella “Simbologia del corpo umano ” di Annicke de Souzenelle mi equipara al neo-nato !) …e perciò, mio Dio
    senza fine a te salga la lode.

    E che dire del fatto che mi credevo ancora un giovane uomo, solo un paio di mesi fa ancora energico , e del sorprendente scoprirmi improvviso, della mia verità di anziano ? In questa mia nuova precarietà, un preghiera reale, in cui anche mi riconosco come figlio divino , e umano insieme.
    ( Sal 71, 9)
    ” Ora sono avanti negli anni / e il vigore si avvia al declino:non lasciarmi da solo, o Signore , né mi senta da te rinnegato. ”
    Amen

  9. Caro Claudio è incredibile, leggo il tuo intervento e riconosco il procedere del nostro percorso, tutto il nostro lavoro.
    Hai ben delineato la tua “Matrice emotiva fondamentale” (ricordi al primo anno?) cioè la presenza di quelle parti entrambi molto forti dentro di noi, la parte ferita disperata che vorrebbe urlare e addirittura uccidere (tu li chiami demoni omicidi e suicidi) e quella parte che non permette all’altra di venire fuori (maschera ipocrita) che non dà speranza; esse dialogano ma in realtà non si ascoltano veramente!
    Tu hai sviluppato una grande sensibilità, il tuo io in conversione insomma il “San Giovanni Battista” che è in te si è ben radicato e non ti molla più. E meno male! Nonostante la sofferenza che può provocare osservare tutte le nostre distorsioni direi che sei sulla buona strada, come sai San Giovanni Battista è il precursore del Cristo.
    E la tua anima cristica quella che ha un potente desiderio di amare e lasciarsi amare è lì e aspetta di emergere.
    Non perdiamo la speranza, perseveriamo nell’ avere fiducia in una vita vera che già c’è, già possiamo assaporarla con tutto il benessere che comporta.
    D’altra parte pensi che possiamo mai tornare indietro in quello che era il nostro mondo oscuro?
    Ti abbraccio Gabriella

  10. Carissimo Ivano, grazie di cuore per aver deciso di aprirti con totale fiducia e affidare a tutti noi, nuovi compagni di cammino, ogni parola scaturita dal luogo profondamente sorgivo della tua vita interiore.
    Parole che sanno comunicare la reale esperienza di un uomo totalmente svuotato da ogni illusione di sapere chi è, che si pone fiduciosamente in ascolto, affidandosi completamente perché riconosce e crede fermamente che l’abbandono è l’unica azione che pone nella giusta postura interiore, che dona il senso alla ricerca infinita che conduce a Dio.

    Stupore e meraviglia suscitano le tue parole che seguono con realismo un ordine armonioso che apre gradualmente all’esperienza vitale dell’integrità . Ci vuole davvero il coraggio e il fervore di una fede viva per penetrare tutto il nostro dolore e spegnere realmente ogni pensiero maledetto per attraversare con decisione la soglia che discende nel baratro della nostra disperazione per ascendere nella concreta esperienza della contemplazione dei Misteri della salvezza.

    La concretezza dell’ io in relazione, lo sperimentiamo in uno stato di totale affidamento , la preghiera si fa silenzio, la mente si spegne e si dilata per lasciarsi ingravidare dalla parola sanante della nuova umanità di Cristo.

    Quale altra testimonianza lascerai in eredità ai tuoi figli e ai tuoi nipoti se non la realtà di questa esperienza di vera vita? La testimonianza di una concreta trasformazione interiore di un padre, di un nonno, che prepara , con la propria vita, la via che conduce alla piena realizzazione umana?
    Io penso che il più bel dono che possiamo fare a chi ci sta vivendo accanto è l’annuncio di una liberazione possibile, uno sguardo fiducioso che guarda con nuova mente la fatica del vivere, senza illusioni e voli fantastici, la trasmissione credibile di una fede che si fa parola di consolazione, che non giudica, che accoglie, che è carne presente nella carne di ogni uomo come promessa di vita nuova, la trasmissione del figlio amato che si dona gioiosamente e pienamente ai suoi figli per ciò che realmente è!

    Ti abbraccio caro fratello di cammino e ti ringrazio per la tua testimonianza. Vanna

  11. Cara Vanna,
    che dirti ? Grazie per avere accolto e contenuto la mia anima in questo suo imprevedibile scioglimento. C’è stato un tempo in cui la mia anima si era smarrita …nel buio di anni faticosi …poi ho trovato un libro, o quel librò trovò me ” L’anima smarrita ” di Jacob Needleman- Ed.Servitium , e forse da allora, ma forse anche da piccolo, quando mia madre mi recitava l’Angelo Custode , sono rimasto aperto al fascino della fede in Gesù, confessandola in modo infantile, criticamente da adolescente, fregandomene da adulto, tornando a ripensarla nelle prove della vita e oggi, grazie anche a queste nostre condivisioni fraterne, e al lavoro di Marco, ovviamente, a scoprire che le parole della fede, si possono sperimentare nella nostra vita stessa.
    Non più una religione in cui credere, qualcosa di esterno a noi, ma una fede che ci riguarda come il nostro respiro, i nostri stessi pensieri, che trovi dentro le tue vicende familiari, sociali, culturali, e che ogni volta chiedono : tu da che parte stai ? E quando riesco a rispondere, dalla parte del Dio dei vivi e non dei morti, sto bene, mi ritrovo intero e senza più rabbie, quasi bisognoso di niente, forse capace anche di una fragile gioia , appena ritrovata, che temo di confessare, per non farla fuggire via. Ma è anche bene che poi se ne vada…l’energia dello spirito, fluttua e oscilla nella nostra mente che facilmente si distrae …ma l’aspetterò ancora, per altri sorprendenti ritorni.
    Grazie cara Vanna, bergamasca come me ?
    Con gratitudine ti abbraccio , cara sorella in cammino…anche se camminando mi sono azzoppato …ma resto ancora in piedi !
    Ivano

  12. Grazie a te caro Ivano, procediamo in questa grande avventura della vita rinnovando ogni giorno la nostra scelta di fede, mai scontata e mai decisa una volta per tutte. Una fede da rilanciare di inspiro in ispiro per abbandonarci espiro dopo espiro fiduciosamente nelle mani sapienti di Dio che ci vuole davvero liberi e pienamente realizzati.
    Cadiamo, ci azzoppiamo ma l’attrazione verso chi ci sta chiamando ci dona la forza e il coraggio di andare spediti verso l’orizzonte di una vita piena.
    Buona continuazione!
    un saluto dalla terra bergamasca. Vanna

  13. Carissimi, Ivano ha inviato la trascrizione dettagliata del 2° Incontro (compresi tutti gli interventi). La trascrizione è stata già inserita tra i ‘Materiali’ nella cartella ‘Trascrizioni Incontri 2016-2017’.

    Grazie Ivano per questa generosa condivisione di un lavoro che fai in libertà ma con non poca fatica.
    Un abbraccio. Giovanna

  14. Sto leggendo le vostre condivisioni…che ricchezza! Ma tornerò per continuare l’ascolto e dirvi qualcosa di dove mi trovo. Un forte abbraccio alle tutor: il dono che fate ad uno di noi, “prendendoci per mano ” nel cammino col vostro consiglio e guida, è per tutti.
    Un abbraccio grosso e buona giornata!

  15. Ciao Agata che gioia risentirti!
    Il dono è reciproco, la forza ci è data proprio dalla vostra spontanea gratitudine, dalla vostra presenza. E’ un camminare insieme. Attendo di sapere dove ti trovi!
    Un caro abbraccio Gabriella

  16. Ivano che Dio ti benedica… dopo aver finito di sbobinare il primo incontro del terzo anno ho letto che tu avevi già fatto! Un abbraccio per questo prezioso lavoro…

  17. Grazie carissima Armida per il link segnalato. È davvero incredibile perché spesso rimaniamo meravigliati  (me compresa) quando ritroviamo in alcune profonde riflessioni ecclesiastiche le parole dette da Marco durante gli incontri.
    Ma in fondo uno degli obiettivi di Darsi Pace nell’intento di una rievangelizzazione non è altro che riscoprire il linguaggio vero e autentico del cristianesimo con i suoi preziosi insegnamenti.
    Purtroppo la vita frenetica di oggi e la decadenza dei contenuti che ci propinano continuamente ci ha fatto perdere la capacità di ascolto e di comprensione dell’essenziale.

    Mi unisco alla benedizione di Ivano!
    Gabriella

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